Che cos’è E-M-D-R?
(Eye Movement Desensitization and reprocessing)
L’obiettivo dell’ EMDR è ripristinare il naturale processo di elaborazione delle Informazioni presenti nella nostra memoria per giungere ad una loro risoluzione adattiva.
E’ un trattamento terapeutico che viene applicato per elaborare eventi traumatici, comprovato da molti studi scientifici, pertanto è evidence based.
Questo modello terapeutico è molto utilizzato con PTSD (disturbo da stress post-traumatico), esso si applica ai pazienti attraverso la stimolazione bilaterale, movimenti oculari alternati o altre modalità di stimolazione destra/sinistra.
Nell’ EMDR il sintomo/disagio è considerato come conseguenza di esperienze negative vissute; pertanto uno dei principali compiti del terapeuta è quello di aiutare il paziente a collegare, in termini semantici, i suoi sintomi a profondi stress vissuti nel passato.
L’ EMDR porta a riattivare il processo di elaborazione dei ricordi traumatici. Attraverso la stimolazione bilaterale, i contenuti traumatici vengono gradualmente percepiti dal paziente sempre più distanti, fino a poterli “ridisporre” nel passato.
Quando questo processo è ben avviato nel cervello, i pensieri disfunzionali evolvono verso una corrente adattiva e, uniti alle nuove informazioni del presente, portano il “ri-processamento” del ricordo su cui si è lavorato con l’EMDR.
L’ efficacia dell’EMDR sta nel riattivare il meccanismo dell’ AIP (Adaptive Information Processing) rimasto bloccato dall’evento traumatico. La natura umana è fisiologicamente predisposta ad elaborare le informazioni in modo da produrre risposte adattive rispetto alle esperienze vissute.
L’EMDR lavora sulle informazioni/esperienze che non sono state elaborate dal cervello, perché traumatizzanti, e che sono rimaste in qualche modo bloccate nella parte limbica, deputata alla elaborazione delle emozioni, per integrarsi con altre informazioni presenti nella mente e di conseguenza di collegarsi alla parte corticale, deputata all’elaborazione cognitiva delle informazioni e delle esperienze. Al termine di questo processo, il ricordo dell’evento rimane, ma
viene “sciolta” la parte traumatica di esso, risolvendo la problematica sintomatologica e i disagi portati dal paziente.
Attraverso le stimolazioni oculari bilaterali, si sincronizzano l’emisfero cerebrale destro (emotivo) e il sinistro (razionale), permettendo alle informazioni il processo di integrazione tra i loro aspetti cognitivi ed emotivi.
Il modello è stato definito da Francis Shapiro, che ha intuito l’efficacia di questo modo di lavorare con i pazienti rispetto allo sviluppo di comportamenti più sani ed adattivi, evidenziando, seduta dopo seduta, l’allontanamento dalla sintomatologia che li ha portati ad affrontare una psicoterapia. Ricordi e pensieri intrusivi rappresentano la quotidianità per persone che non hanno potuto elaborare eventi traumatici accaduti in passato.
L’obiettivo di questo metodo è liberare il paziente dai sintomi e dai disagi che si sono sviluppati da vissuti molto, troppo impattanti per l’apparato emotivo e quello cognitivo della persona.
La stimolazione oculare bilaterale ( o le altre modalità di stimolazione utilizzabili) permette di far fluire l’elaborazione di quanto accaduto, integrando la parte cognitiva con quella emotiva al fine di acquisire comportamenti sani ed adattivi per l’individuo.
“La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”
Soren Kierkegaard